Ottimizzazione dei consumi con l’illuminazione smart
Se penso all’illuminazione smart mi viene in mente il controllo delle luci di casa tramite un’applicazione per smartphone. In realtà esistono numerosi ambiti d’utilizzo di questa tecnologia e altrettanti vantaggi come l’ottimizzazione dei consumi e il miglioramento del comfort abitativo.
Cos’è l’illuminazione smart? Quali vantaggi porta?
Per cominciare ecco una breve definizione del concetto di illuminazione smart:
“sistema intelligente di illuminazione, possibile grazie alla connettività e all’integrazione di più tecnologie.”
Questo consente di creare una rete di lampadine smart in grado di comunicare tra loro e con l’ambiente esterno per regolarsi, accendersi e spegnersi in completa autonomia o rispondendo a un comando inviato da remoto.
Attualmente gli ambiti di applicazione di questa tecnologia sono in forte crescita e in continua evoluzione. In particolare esistono 3 settori in cui l’illuminazione smart è particolarmente utilizzata:
- smart home;
- smart building;
- smart city.
Ma quali vantaggi porta l’illuminazione smart? Sono diversi e molti di essi sono specifici in funzione dell’ambito di utilizzo e dell’obiettivo per cui si utilizza l’illuminazione smart; ne esistono però alcuni universali che spaziano dalla smart city alla smart home.
Primo su tutti il risparmio energetico, utilizzando delle lampadine smart è possibile accendere e spegnere l’impianto di illuminazione solo quando necessario; inoltre, è possibile regolare l’intensità della luce in modo da sfruttare al meglio la luce naturale.
Un altro vantaggio comune a più ambiti è quello di poter integrare altri dispositivi alla rete di illuminazione smart per abilitare ulteriori servizi come la gestione dei parcheggi nelle città o il sistema antifurto in casa.
I protocolli di comunicazione utilizzati in ambito illuminazione smart
Per poter creare un sistema di illuminazione smart è fondamentale mettere in comunicazione tra loro diversi dispositivi e per far questo è necessario utilizzare un protocollo di comunicazione adeguato.
I più conosciuti sono WiFi e Bluetooth, soprattutto per i sistemi di smart home; i più diffusi sono invece ZigBee e Z-Wave.
ZigBee è uno standard aperto e sfrutta sia frequenze 915 MHz che 2,4 GHz, ha un raggio di estensione di circa 15 metri e un consumo molto basso. Questo lo rende perfetto per i dispositivi a batteria aumentando il tempo di autonomia. Inoltre, ogni dispositivo appartenente a questa rete funge da ripetitore di segnale consentendo di ampliare la portata della rete.
Z-Wave è anch’esso uno standard e funziona a basse frequenze consentendo al segnale di passare attraverso muri spessi. Come per ZigBee ha bisogno di un hub centrale per poter funzionare al quale vanno connessi i dispositivi smart.
Ne esistono poi altri come il protocollo Bluetooth Mesh e il protocollo proposto da Google, Thread, già utilizzato in diverse soluzioni in abbinamento ad altri standard.
Illuminazione smart in luoghi chiusi: smart home e smart building
I due settori principali nei quali viene utilizzata l’illuminazione smart sono la smart home e lo smart building. In questi settori le soluzioni di Internet of Things sono in continua evoluzione e si stanno integrando con altre soluzioni per offrire un servizio sempre più utile e personalizzato.
Partendo dalla smart home l’uso più comune dell’illuminazione intelligente è abbinato agli smart speaker; il classico: “Alexa accendi le luci” che in fin dei conti non aggiunge particolari benefici a un utente in grado di accendere le luci in autonomia.
Approfondendo la tematica, esistono anche soluzioni veramente utili come:
- regolazione dell’intensità in funzione della luce naturale esterna;
- accensione delle luci quando stiamo per arrivare a casa (geofencing);
- creazione di scene dissuasive quando l’antifurto è attivo.
Passando allo smart building, le applicazioni di base sono molto simili a quelle della smart home, come accensione e spegnimento delle luci tramite smartphone o la regolazione in funzione della luce naturale esterna, a volte collegata al sistema di regolazione delle tende da sole.
Quello che differenzia uno smart building da una smart home è lo stile di vita all’interno dell’edificio. Gli smart building, infatti, sono adibiti perlopiù a uffici quindi non prevedono la gestione di zona notte e zona giorno o delle varie fasi della giornata come se fossimo in una smart home.
Di conseguenza anche le soluzioni di illuminazione smart più utilizzate sono differenti:
- regolazione delle luci in funzione dell’attività svolta (riunione, pausa, evento);
- monitoraggio delle luci da remoto, anche di più edifici contemporaneamente;
- analisi approfondita dei dati per ottimizzare il consumo di energia e la disposizione delle postazioni di lavoro.
Illuminazione smart in luoghi aperti: smart city
Quando si pensa all’illuminazione smart nelle città si pensa indubbiamente ai lampioni, principale fonte di luce per le strade e i parchi cittadini. Ed è proprio su questo oggetto che si stanno concentrando le soluzioni IoT.
Partendo dalle basi, esistono già da tempo i lampioni che rilevano la luminosità esterna e si accendono in automatico per garantire un’adeguata visibilità in qualsiasi condizione.
Oppure in grado di inviare il loro stato agli addetti alla manutenzione per prevenire il verificarsi di un guasto e puntare al risparmio energetico.
Quello che più sorprende sono le integrazioni dei lampioni con altri oggetti della smart city che rendono l’illuminazione smart ancora più innovativa:
- integrare una telecamera per segnalare i parcheggi disponibili in una determinata area;
- inviare una richiesta di soccorso nel caso si verifichi un incidente;
- fornire informazioni relative al traffico cittadino;
- monitorare i parchi pubblici, sia per la sicurezza dei cittadini che per conoscere le aree più frequentate.
Queste erano solo alcune soluzioni di illuminazione smart più o meno presenti a livello mondiale; il mercato si sta muovendo molto rapidamente verso l’Internet of Things e molte delle soluzioni citate in questo articolo saranno scontate da qui a un paio d’anni.
Per questo motivo gli imprenditori non possono rimanere indietro e pensare che l’IoT non gli riguardi da vicino.
Scopri cosa può fare la piattaforma IoT Trackle nella pagina dedicata ai Case Study.